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Legislazione sulle vibrazioni
L'entrata in vigore del Decreto Legge 626/94 ha modificato molto il panorama della sicurezza in Italia. Emanato per recepire una serie di direttive comunitarie, introduce responsabilità ben precise per il datore di lavoro in caso di danni provocati alla salute dei lavoratori. L'azienda ha l'obbligo di conoscere tutte le possibili fonti di rischio per i propri dipendenti ed agire costantemente per la loro totale eliminazione o quando questo non sia possibile, la loro riduzione. Le vibrazioni mano-braccio rappresentano uno dei rischi a cui il lavoratore può essere sottoposto. E' necessario ripensare i processi produttivi, cercando di eliminare le operazioni pericolose sostituendole con altre prive di rischi. Molto spesso questa soluzione, pur restando la migliore, non è praticabile. In alternativa vanno forniti ai lavoratori i macchinari e gli utensili con le minori emissioni di vibrazioni, come espressamente previsto dalla legge. Come aiuto all'acquirente di macchine utensili, il D.P.R. 459/96, nato per recepire la Direttiva Macchine, stabilisce l'obbligo del produttore di riportare, nel libretto di istruzioni dei propri utensili portatili, il livello delle vibrazioni mano-braccio, se superiore a 2,5 m/s² e, in caso contrario, di segnalare il rispetto di tale limite. Il valore di 2,5 m/s² sembra così essere il confine tra assenza e presenza di rischio di malattia per gli operatori esposti a vibrazioni mano-braccio. Questo livello di vibrazioni, in realtà, non garantisce la salute dei lavoratori, che dipende anche dal tempo di esposizione. Da alcuni anni è stata avanzata in sede di Comunità Europea una proposta di direttiva sui rischi fisici tra cui figurano le vibrazioni mano-braccio. La proposta suggerisce di utilizzare come indice dell'esposizione, l'accelerazione equivalente pesata totale, riferita ad un periodo di 8 ore. Oltre al livello di soglia, posto pari a 1 m/s² sono previsti altri due livelli, uno di attenzione e l'altro massimo, rispettivamente uguali a 2,5 m/s² e 5 m/s². In assenza di dispositivi di protezione non sono ammesse esposizioni superiori al livello di attenzione sono richieste precise azioni di intervento.
Limite di pompaggio
Ad una certa pressione, è la portata minima al di sotto della quale il compressore diventa instabile.
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